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Indifferenza della politica provinciale sui bisogni di assistenza nelle A.P.S.P., se non si interviene servizi a rischio. Operatori spremuti e sempre più anziani e in difficoltà visto le dotazione ridotte all’osso.  

 La CISL FP Trentino dice basta alla politica dei tagli lineari, è necessario affrontare da subito i problemi andando oltre gli slogan con un progetto serio che rilanci la nostra autonomia attraverso la valorizzazione del nostro bilancio – che pur in contrazione – rappresenta un’opportunità unica rispetto ad altre regioni d’Italia.Si pensi ad esempio ai 4864 dipendenti delle A.P.S.P., per i quali la Cisl FP Trentino chiede che si avvii da subito un percorso che porti a una normativa provinciale e affronti la problematica del personale, sempre più anziano e soggetto a limitazioni. Dopo molte promesse e un protocollo condiviso con Upipa non è pensabile continuare a ignorare la grave situazione legata all’aumento dei carichi di lavoro dovuti all’assistenza delle persone non autosufficienti.Come Cisl FP Trentino si chiede di rivedere il sistema delle spese e si chiedono maggiori investimenti sul personale, quest’ultimo da troppi anni ridotto all’osso è costretto a far fronte a un’intensità lavorativa non più sostenibile.Ricordiamo, come dimostrato da una nostra recente indagine, che stiamo registrando in tutte le A.P.S.P. un aumento di dipendenti soggetti a limitazioni, patologie derivanti da attività lavorative particolarmente pesanti, l’età media molto alta ci preoccupa e non più sostenibile, poiché la ricollocazione in altre mansioni più leggere non è sempre possibile.Non e accettabile che la politica provinciale, molto attenta in altre tematiche, non abbiamo ancora aperto un tavolo per affrontare la problematica, anche con strumenti di sostegno e sgravio a questo personale.Ci preoccupa un modello che disimpegna il pubblico su settori che per importanza investono i soggetti deboli della società particolarmente vulnerabili, come l’assistenza agli anziani. Per non parlare del blocco delle assunzioni, si sta investendo molto nelle strutture architettoniche, ma non si impone un regolamentazione dei parametri di assistenza.Si avvi una reinternalizzione dei processi che dati all’esterno si sono dimostrati molto più costosi di quando erano gestiti internamente. Si impongano al sistema delle A.P.S.P. un monitoraggio dei livelli di assistenza, non si può continuare a spremere le lavoratrici e i lavoratori delle strutture di assistenza.Politiche solo contenitive ci faranno solo arretrare, noi ambiamo a mantenere nel Trentino un modello per il resto del Paese.Ci rivolgiamo pertanto al Presidente e al nuovo Assessore competente, affinché riavviino da subito i tavoli di discussione al fine di affrontare queste importanti problematiche.

Il Segretario Generale CISL FP Trentino – P.Dalledonne

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