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La C.I.S.L. F.P. informa perchè non vorrebbe che l’Assessore cadesse dal pero

Comunque rimango a disposizione e sono disposto a rimangiarmi tutto quello che sto scrivendo se hanno prova della spedizione alla CISL Funzione Pubblica del Trentino del materiale e della mail.

Preciso inoltre che il servizio istruzione ha tutti i nostri contatti, sia telefonici che informatici, poiché in altre occasioni arrivava tutto puntualmente e sono convinto che la nostra organizzazione e stata ben identificata al tavolo della trattativa.

La CISL FP del Trentino all’indomani di quanto successo si pone degli interrogativi ai quali vorremo avere delle risposte;

  • Ma quanto risparmia l’amministrazione con questa operazione?

  • Perché l’agenda delle priorità della politica è così diversa dalle aspettative dei lavoratori e delle loro famiglie?

  • Perché sono le scuole materne del Trentino che fanno esplodere la spesa e non la miriade di consulenze e sprechi prodotti da un’infinità di società collegate a capitale pubblico?

  • E’ consapevole la politica che il personale interessato dal taglio è costretto se non al licenziamento, alla ricollocazione o cosa ancor più grave alla riduzione forzata del proprio orario di lavoro, da tempo pieno a parttime?

  • E’ consapevole la politica che per questi perdenti posto non ci sono manovre anti crisi, oppure dovranno aspettarsi parimenti la stessa attenzione avuta come nel privato?

  • I piccoli Comuni periferici, dove la ricollocano l’ausiliaria? E la Federazione cosa ne farà di questi operatori?

Magari verrà proposto a questi disoccupati di fare un giro in Audi, fra l’altro nuova, o in elicottero nuovo pure questo.

Piena disponibilità a ragionare ma sul personale che rappresentiamo “ausiliario e cuoco” non possiamo accettare tagli, anzi è da oltre un decennio che denunciamo che bisogna intervenire su questi lavoratori con una rimodulazione ma non a costo zero, perché la situazione è insostenibile.

Ricordiamo che queste categorie di personale dopo due anni che chiedevamo il confronto con l’Assessore Dalmaso Marta per cercare di risolvere le problematiche sapute e risapute, era in stato di agitazione dai primi di giugno 2010. (vedi stampa)

Perché quello che non si è voluto fare per il personale ausiliario oggi l’Assessore lo vuole fare in meno di dieci giorni per tutti i lavoratori della scuola sia insegnanti, sia ausiliari e cuochi?

Abbiamo cuochi che fanno il trasporto del pulmino la mattina, che fanno gli impiegati, responsabili del controllo dei sistemi di sicurezza nelle strutture, compilano registri di carico/scarico delle derrate alimentari, devono adempiere agli obblighi dettati dall’H.A.C.C.P., devono far fronte alla diversificazione dei menu per rispondere a ragioni di carattere religioso, a diete sempre più mirate e personalizzate verso bimbi allergici a determinati alimenti, “situazione in continuo aumento”, talvolta nelle strutture piccole cambiano i bimbi che si fanno la pipi addosso, ecc. ecc. ecc. E questo l’Assessore lo sa.

Ma quando fanno da mangiare?

Abbiamo le addette d’appoggio che non sono meramente le operatrici che puliscono e basta, ma chi conosce la scuola dell’infanzia sa bene che sono parte integrante del gruppo di lavoro in un contesto educativo e quindi nei momenti di bisogno sono chiamate a supportare l’insegnante quando questo lo richiede. La sorveglianza del sonno, momento molto delicato e di carattere altamente educativo è stata tolta al personale insegnante, che si è visto ridurre l’orario di lavoro, per assegnarla al personale ausiliario, che ovviamente costa meno.

Avete già fatto delle economie, ma dove sono andate?

Il personale ausiliario inoltre è in grossa difficoltà nel gestire, sempre con lo stesso organico, le pulizie in quelle strutture, che dopo esser state oggetto di ristrutturazione o di nuova costruzione, triplicano gli spazi e magari hanno annesse palestre di 300/350 mq.

Ed è proprio lì, in quelle realtà piccole che l’Assessore propone di razionalizzare con la riduzione dell’orario da 36 a 24 ore settimanali.

Sempre questi operatori fanno l’accompagnamento dei bimbi sul pulmino con delle integrazioni di orario rispetto ai parametri, che sono insufficienti e che non tengono conto che a volte i pulmini sono due, uno va a valle e un altro va a monte. Addirittura in una realtà del Trentino l’ausiliaria inizia il proprio turno di lavoro alla fermata del pulmino a dodici kilometri a valle della scuola in cui lavora.

Allora con tutti questi elementi oggettivi, a dimostrazione che spazi di manovra non ce ne sono, come può solo pensare l’Assessore di rimodulare?

Il personale dalla riunione urgente che abbiamo avuto, risponde con un secco No ed ha invitato la politica ad entrare nelle strutture educative per rendersi conto che non si raccontano frottole.

Questa ennesima lettera per evitare che qualcuno cada dal pero.

Nel ringraziarvi e nel chiedervi uno spazio all’interno dei vostri giornali, l’occasione è gradita per augurarvi buon lavoro. Distinti saluti.

Trento, 20 nov. 10 Responsabile C.I.S.L. F.P. – Adami Paolo

Categorie Enti locali

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