Sbloccare gli arretrati, dare seguito alle progressioni economiche, rafforzare gli stipendi e aggiornare il valore del buono pasto ma anche avviare la contrattazione per il triennio 2022/24 e aprire la trattativa sull’ordinamento professionale. Questo hanno chiesto le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil all’assessore Achille Spinelli nel incontro per affrontare i problemi che affliggono il pubblico impiego.
“Non abbiamo nascosto la nostra amarezza e arrabbiatura per i ritardi inaccettabili nel liquidare gli arretrati del contratto 2019/21”, spiegano Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl). “Gli accordi sono stati già approvati e conclusi, inseriti nel protocollo d’intesa del dicembre scorso ma a oggi non ci sono certezze sui tempi mentre il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori viene eroso ogni giorno dal caro vita”.
Le OO.SS. hanno espresso con forza ed a tutela delle lavoratrici e lavoratori pubblici, la necessità di ottenere una temporalità certa per l’erogazione degli arretrati 2019/2021, entro marzo, dato che appare ormai cristallina la volontà da parte del Consorzio dei Comuni di contrastare le dinamiche già concordate in APRAN.
I sindacati chiedono poi di agire sulla contrattazione primaria. “Una soluzione attuabile nel breve periodo – evidenziano Diaspro, Pallanch e Tomasi – è quella di aggiornare le voci stipendiali fisse e continuative. Poi è tempo di rivedere il buono pasto, oggi poco competitivo e non in linea rispetto ai costi che ogni giorno il personale deve sostenere per questo diritto”
Le parti sociali evidenziano la necessità di rendere nuovamente attrattivo il lavoro nel posto pubblico. Spesso i bandi in generale in tutti e per un posto di lavoro negli enti locali finiscono deserti. Non c’è più un rapporto equilibrato tra carico di responsabilità e stipendi. E’ ormai urgente dare seguito alle progressioni economiche e aprire le trattative per revisionare l’ordinamento professionale, non più attuale”.
Stenta a decollare anche la trattativa per il contratto 2022/24. “Basta perdere tempo, l’inflazione e il caro vita incidono sul potere d’acquisto delle famiglie trentine. Abbiamo auspicato l’avvio dei negoziati perché i dati della Cgia di Mestre sono chiari: il Trentino Alto Adige si colloca in terza posizione nella classifica che prende in esame gli impatti del caro energia.
Le richieste sono state prese in debita considerazione con prossima programmazione di data d’incontro a breve, concludono Diaspro, Pallanch e Tomasi.