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Comunicato unitario sulle disposizioni PAT per i propri dipendenti

Dopo gli incontri di questi giorni con l’Amministrazione provinciale, presenti il Dirigente generale del Dipartimento personale e affari generali dott. Silvio Fedrigotti e la Dirigente del Servizio per il personale, dott.ssa Stella Giampietro, e a fronte della preoccupante situazione che si sta evolvendo minuto per minuto sul contagio del COVID-19, ci saremmo aspettati una maggior coraggio della Provincia Autonoma di Trento nell’attivazione e condivisione di misure straordinarie di conciliazione della vita lavorativa e privata previste dalle ultime disposizioni governative, anziché tardive e parziali comunicazioni alle OO.SS. di varie circolari applicative.

È stata emanata oggi una circolare rivolta al personale provinciale con le prime indicazioni operative per il personale nella quale ci aspettavamo, alla stregua delle indicazioni del Consorzio dei Comuni trentini, l’attivazione straordinaria per tutti i dipendenti di forme di lavoro agile e telelavoro domiciliare. Ci troviamo invece nella situazione in cui solo poche categorie potranno accedere a questi strumenti (genitori con figli in età scolare e persone con problemi di salute), ma nulla per tutti gli altri dipendenti, se non una distribuzione delle presenze una parte su un turno mattutino dalle ore 7.30 alle ore 13.30 e una parte su un turno pomeridiano 13.30 fino alle 19.30. In questo periodo in cui anche i negozi chiudono alle ore 18 far permanere al lavoro i dipendenti provinciali fino alle 19.30 ci sembra una misura irragionevole, non condivisa con le Organizzazioni sindacali, che provocherà più disagi che soluzioni. Una previsione che FP CGIL, CISL FP e UIL FPL rimandano al mittente.

Concordiamo con la necessità di chiudere l’accesso al pubblico delle strutture, utilizzando metodi alternativi per garantire il servizio all’utenza come le telefonate o la mail, ma riteniamo assurdo l’imposizione di una turnazione come quella proposta.
Avevamo anche proposto all’Amministrazione provinciale il riconoscimento dei permessi retribuiti contrattuali per “gravi motivi” in via straordinaria ai dipendenti con patologie invalidanti e stati di immunodepressione: questo intervento non era stato voluto dalla Provincia ed era stata concordata una maggiore flessibilità lavorativa che non troviamo all’interno delle circolari.

Crediamo sia necessario assumersi ognuno la propria responsabilità, e proprio per questo non capiamo l’ottusità dell’Amministrazione nell’ignorare almeno questi riconoscimenti.

Infine il nostro pensiero va a tutti i colleghi che in questo momento di grande emergenza sanitaria sono in prima linea nelle APSP: a loro va tutta la nostra riconoscenza ed il nostro grazie. Sarà nostro impegno trovare nel contratto collettivo che riapriremo appena conclusa l’emergenza, forme di riconoscimento a fronte di questo straordinario impegno.

FP CGIL
Luigi Diaspro

CISL FP
Beppe Pallanch

UIL FPL
Marcella Tomasi

Comunicato unitario 11 marzo 2020

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