E’ ormai noto che questi sono momenti di difficoltà e di sacrifici in cui si ha una sola certezza: i tagli finanziari incideranno su tutti i sistemi della P.a.T.
CISL FP Trentino ha continuamente supportato e sempre chiesto la piena sostenibilità finanziaria del sistema Provinciale Trentino con la valorizzazione delle professionalità, sostenendo e promuovendo l’innovazione nei servizi, con un indispensabile e reale confronto con i lavoratori.
Dobbiamo tuttavia constatare, alla luce dei fatti, che questo percorso non è sempre condiviso e partecipato come definito chiaramente nei protocolli sottoscritti con questa Giunta, spesso non ottemperati; siamo consapevoli delle “spinte autonomistiche” che difficilmente risultano compatibili con gli “obblighi” di armonizzazione rispetto alla normativa nazionale che il Presidente Rossi si autoimpone o non considera, a seconda delle convenienze del momento, appellandosi ad una miriade di aspetti: dalla contrazione del bilancio, alle rinnovate domande di efficientamento, all’esasperazione organizzativa, alle differenze delle retribuzioni tra pubblico e privato sulle masse salariali, a richiami ai riferiti dettami della Corte dei Conti.
Abbiamo ritenuto, unitariamente, che “Non si può prescindere dalla contrattazione collettiva e da corrette relazioni sindacali per una positiva ed efficace riforma della Pubblica Amministrazione e per la partecipazione dei lavoratori coinvolti”. Pertanto il rinnovo dei contratti è necessario, non solo per adempiere ad un obbligo istituzionale, ripristinando una prassi di confronto democratico, ma per sanare una ferita grave protrattasi negli anni e che vede i lavoratori pubblici e le Pubbliche Amministrazioni gravemente lesi nei loro diritti e nel loro reddito, nella loro funzionalità ed efficacia nella gestione dei servizi pubblici alla comunità ed al Paese.
Ci avete sostenuti nella raccolta di migliaia di firme per recepire, anche in Trentino, gli interventi contenuti nell’art. 9 del d.l. 78/2010 convertito nella legge 122/2010 commi 1, 2, 2-bis e parte del comma 21 che non sono stati prorogati al 31.12.2015 e dunque, tornano ad essere liberi da vincoli e congelamenti. Rileviamo che già il Consorzio dei Comuni, con pareri propri, sta suggerendo la possibilità di avviare percorsi per consentire la ripartenza delle progressioni verticali all’interno delle categorie, così come già attuato in altre realtà Nazionali, come la riqualificazione di 17585 dipendenti delle Agenzia delle Entrate con riconoscimento degli arretrati dal 1 gennaio 2015.
Pur nella piena consapevolezza delle difficoltà per il raggiungimento degli obiettivi, CISL FP Trentino reitera, con la determinazione che contraddistingue il suo operato, le richieste, già avanzate, in relazione a:
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l’aumento della base tabellare dello stipendio del personale;
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il riconoscimento dell’accresciuto potenziale individuale avvenuto nei sei anni di blocco contrattuale;
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una mappatura delle esigenze di organico in ciascun comparto;
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l’adeguamento del turn over provinciale a quello nazionale (4 ogni 10 pensionamenti, anziché l’attuale 2 ogni 10 quiescenze);
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l’incremento del valore del buono pasto in modo che risulti essere pari a quello riconosciuto ad analogo personale operante nel resto del Paese (7€).
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Un piano attuativo condiviso, che sappia valorizzare il personale, la qualificazione dei servizi pubblici in Trentino, ai vertici per qualità nel panorama italiano. Un sistema partecipato dei controllo della spesa, che deve per forza avere una visione a 360 gradi. Diciamo un vigoroso NO a zone franche nel bilancio della P.a.T.!!
Per tutto questo chiediamo a tutti i lavoratori di adoperarsi per sostenere CISL FP anche in questa battaglia, con la competenza, la disponibilità ed il consenso che da sempre ci avete dimostrato!
Solo un’azione che veda coinvolti alacremente tutti gli attori potrà dare buoni frutti, perché qualsiasi azione portata avanti solo da uno o pochi soggetti non sarà in grado di ambire a pari risultati!
Vi terremo informati sul prosieguo dell’avvio della stagione contrattuale.
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