+39 0461 215161

Rinnovo contratti pubblici: non la si butti in politica!

Se il Presidente giudica strana questa mobilitazione, alludendo ad un movente politico nei confronti della sua giunta, possiamo tranquillizzarlo perché le centinaia di adesioni preannunciate per la manifestazione del 22 provengono da tutti i settori della P.A. Trentina. Quanto al fatto che non si sia mai scioperato nelle precedenti legislature a livello locale, vorremmo intanto ricordare che il blocco contrattuale di otto anni è stata una misura di livello nazionale – con relative e numerose manifestazioni e scioperi a tale livello del sindacato confederale – cui il Trentino si è adeguato. Alla ripresa dei tavoli locali poi, giudicate insufficienti le risorse sul tavolo, il 18 novembre 2016 c’è stata una grande iniziativa analoga nei confronti della giunta Rossi. E l’opposizione di allora – compresa la Lega – sostenne quella mobilitazione. Ma almeno in quell’occasione risorse ce n’erano!  Oggi il quadro è completamente opposto, poiché il governo nazionale mette risorse sui pubblici dipendenti malgrado la note scarsità di risorse in gran parte assorbite dalla clausola di salvaguarda per l’IVA, in Alto Adige ci sono risorse al 4,8% e il buono pasto generalizzato a 7 euro, ed è quindi il solo Trentino a fare una scelta precisa ed opposta: come si fa dunque a insinuare un pregiudizio politico– che naturalmente non c’è – invocando situazioni del passato completamente diverse? Il tema vero è che il Presidente Fugatti ritiene che i dipendenti pubblici della provincia di Trento, poiché hanno appena rinnovato il contratto, possano attendere. Il fatto che si sia rinnovato un contratto già scaduto (31/12/2018), che da lì sia trascorso quasi un anno, che quel rinnovo non abbia in alcun modo ristorato gli anni di retribuzione perduta, anche ai fini pensionistici, né affrontato il tema fondamentale dell’ordinamento professionale, che i pubblici dipendenti siano stufi di fare da bancomat insieme ai pensionati per tutte le esigenze di cassa e di consenso politico diretto altrove, evidentemente non gli è chiaro!  E vorremmo anche chiarire che in Trentino, in questa prima manifestazione unitaria dei nostri settori, ci sono tutti i Comparti Pubblici, dalle Autonomie Locali alla Ricerca, compresa la Sanità. La quale Sanità non è affatto silente o rassegnata all’assenza di risorse per il rinnovo del proprio contratto, anzi: è il caso di ribadire che non solo scenderanno in piazza il 22 novembre tutti i comparti della sanità pubblica trentina, per chiedere il rinnovo del contratto e l’avvio della revisione dell’ordinamento professionale che riconosca professioni e competenze non più riconducibili a declaratorie di vent’anni fa, ma che chiederanno a gran voce la riapertura del tavolo negoziale presso l’Apran per chiudere la coda contrattuale 16/18. I Segretari Generali Luigi Diaspro – Fp Cgil Beppe Pallanch – Cisl Fp Marcella Tomasi Uil – FplScarica il comunicatoScarica il volantino (con orari autobus)

Categorie Provincia

Comments are closed