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Osservatorio sugli standard di qualità dei servizi

Il “percorso organizzativo della PAT” è in corso ormai da alcuni anni: nell’ultimo incontro con l’assessore Gilmozzi è stata confermata la nostra preoccupazione sul futuro della qualità dei servizi offerti dalla Pat e dal sistema pubblico trentino nella previsione di una riorganizzazione generale dovuta alla nascita delle Comunità di Valle.

Oggi è quanto mai importante iniziare una valutazione serena e realistica degli obiettivi che il nuovo modello organizzativo intende sviluppare e raggiungere così come è stato proposto, non solo all’utenza esterna, ma anche a tutti coloro che lavorano nelle strutture provinciali soprattutto nelle strutture pubbliche presenti sul territorio.

La delegazione CISL ha manifestato nell’incontro tenutosi mercoledì con l’Assessore Gilmozzi le proprie perplessità sul “new deal” organizzativo provinciale, ma come sempre intendiamo essere pragmatici lasciando il tempo a queste innovazioni di maturare limitandoci, per ora, ad osservare che il lavoro, che ciascun dipendente è chiamato a svolgere, deve fare i conti con continui cambiamenti, spesso incomprensibili. A volte abbiamo la sensazione di una volontà occulta anziché farci “muovere” in avanti ci faccia scivolare all’indietro: un labirinto di decisioni che colgono continuamente di sorpresa.

Ci preoccupa fortemente che dietro progetti generali di riorganizzazione, resi “mirabilanti” dai teorici di turno, ci siano dei lavoratori spesso sballottati tra i livelli istituzionali, pensati per stare vicino al cittadino. Ma noi ci siamo già vicino al cittadino, alla comunità!

Dietro le razionalizzazioni, anche attraverso le conclamate economie di scala, ci sono dei servizi che sono importantissimi, e che rischiano senza una regia generale di disperdersi in tante piccole gestioni non sempre così illuminate.

Basta pensare alla scuola dell’infanzia – che se portata all’interno delle comunità rischia di perdere quell’impostazione di unicità che solo la gestione provinciale può dare – o alla gestione strade, fiore all’occhiello della PAT – che rischia di essere spezzettata e frammentata da un territorio all’altro

Nel modello evolutivo si fa riferimento alla riallocazione della spesa coinvolgendo una serie di società e agenzie di sistema, anche attraverso la sussidiarietà e il mutuo aiuto di partner privati, ma una domanda sorge spontanea: quale sistema di servizi stiamo costruendo, quale logica oltre quella di contenere la spesa corrente?

Siamo però convinti che si debbano costruire percorsi condivisi, con il coinvolgimento tutti gli attori dell’eventuale cambiamento. Noi della CISL, continuiamo a credere che questo sia il vero fattore di successo di questa fase, così come lo è già stato in passato.

In tale ottica, chiediamo alla Giunta Provinciale di attivare un osservatorio finalizzato al monitoraggio del progetto del nuovo modello organizzativo, un osservatorio paritetico che misuri i bisogni e le aspettative delle persone, valuti il grado di soddisfazione del cittadino, non solo quelle del “politico di turno” o della società privata che vede nell’inserimento nel sistema pubblico un interesse legittimo, ma di “parte”.

Solo attraverso un partecipato, serrato e costruttivo confronto possono infatti essere evidenziate le reali necessità formative, logistiche e di nuove competenze professionali che la riorganizzazione richiederà , perché la riorganizzazione in atto possa costituire una vera opportunità di miglioramento del servizio offerto ai cittadini contribuenti, dando il giusto riconoscimento professionale e retributivo agli eventuali lavoratori coinvolti.

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GIUSEPPE PALLANCH STEFANI GALLI POMINI LORENZO

Categorie Provincia

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