“Diciamo no a un’ulteriore riduzione della spesa, che da 120 milioni di euro passerà a 200 milioni, fatta di soli tagli lineari. Con poca riorganizzazione e senza alcun approfondimento sulle voci di spesa improduttiva” attacca la Cisl Fp del Trentino. “Simette a rischio l’attività di back office della Pat, che subirà un ridimensionamento del 25%, ma anche i servizi affidati alle Comunità di valle e gli investimenti, concordati in questi anni, sulla digitalizzazione e il miglioramento dei servizi pubblici”.“E’ inaccettabile” rincara il sindacato, “Tanto più quando a questo si aggiungono il blocco del turn-over e della riqualificazione professionale. Basti pensare che a fronte dei bisogni crescenti delle persone, delle imprese e della comunità locale i dipendentipubblici sono scesi di 1.300 unità in soli due anni”.“Siamo i primi a volere che i bilanci pubblici siano in ordine. Ma pretendiamo che i tagli colpiscano gli sprechi, le disorganizzazioni, gli appalti e le consulenze. Così come quel fiume di denaro pubblico dissipato dalle società partecipate e collegate”.“Per questo chiediamo che il presidente Ugo Rossi rispetti gli accordi sottoscritti con i lavoratori pubblici e apra subito il tavolo permanente su bilancio e riorganizzazione. E’ impensabile infatti che ogni giunta getti via il lavoro svolto dalla giunta precedente. Ne va dell’interesse dei lavoratori, ma soprattutto dei cittadini”.Trento, 14 febbraio 2014
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