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Inps, 2 e 4 ottobre lavoratori mobilitati conto i tagli alla produttività

I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e denunciano il “nuovo pesante attacco nei confronti dei lavoratori dell’Istituto”.“Non permetteremo nessun taglio alle retribuzioni in godimento e nessuna ulteriore riduzione delle risorse destinate all’erogazione dei servizi previdenziali” tuonano Salvatore Chiaramonte, Andrea Nardella, Enrico Ponti e Davide Velardi, segretari nazionali di Fp‐Cgil, Cisl‐Fp, Uil‐Pa e Fialp‐Cisal. “Se c’è un taglio da fare è quello sulla spesa improduttiva e sulle risorse inutilizzate. E occorre una riorganizzazione dell’ente, come il sindacato chiede da tempo, occorre un vero piano di organizzazione, per l’impiego e la valorizzazione del personale, per la gestione del patrimonio, per l’innovazione e il miglioramento delle procedure e dei servizi”.“Tagliare i finanziamenti ai progetti speciali è ingiusto e insensato” proseguono i segretari, “In primo luogo perché si penalizzerebbero, ad obiettivi raggiunti, lavoratori già sottoposti a blocco dei contratti“ In un momento difficile come questo, con disoccupazione e cassa integrazione alle stelle, l’Inps non può essere utilizzato come il bancomat a cui ogni governo può attingere a piacimento”, sottolineano ancora i sindacalisti che stigmatizzano non solo la forte riduzione del personale, passato in un decennio da 40mila a 26mila unità, ma anche il continuo accanimento sui bilanci degli enti previdenziali, ultimo dei quali il taglio di 240 milioni di euro disposto dalla legge di stabilità.“E’ uno scempio che va fermato, prima che metta in ginocchio i lavoratori, le famiglie e l’intero sistema di sicurezza sociale” concludono i segretari di Fp‐Cgil Cisl‐Fp Uil‐Pa e Fialp‐Cisal, che lanciano la mobilitazione: “mercoledì 2 ottobre assemblee in tutti gli uffici, venerdì 4 ottobre manifestazioni in tutte le sedi provinciali Inps del Paese”.Roma, 27 settembre 2013

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