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Incontro con la Pat tardivo e interlocutorio ma aspettiamo risposte concrete

Le parti sociali chiedono comunque alla Provincia un cambio di passo: “Piazza Dante deve andare oltre le tante parole di sostegno e dare risposte concrete. Altrimenti prevediamo altre mobilitazioni e presidi degli operatori”

 

Rassicurazioni sull’esito delle prime sospensioni: non avrebbero sortito difficoltà tanto che nessuna richiesta di intervento è stata avanzata al tavolo tecnico istituito tra ApssUpipa Spes, questo quanto emerso nel corso dell’incontro tra i sindacati, l’assessora Stefania Segnana, Giancarlo Ruscitti e Enrico Nava di oggi pomeriggio, venerdì 10 settembre. Un incontro convocato dopo la mobilitazione di ieri in via Gilli da parte di Fp Cgil e Cisl Fp.

 

“Situazione tuttavia che stride con quanto ci viene raccontato dai luoghi di lavoro – commentano Luigi Diaspro (Fp Cgil) e Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) – in cui si starebbero applicando i parametri minimi di assistenza previsti per l’accreditamento (1 infermiere ogni 15 posti letto) anziché quelli ottimali adottati sul territorio (1 ogni 10). Una scelta di esclusiva responsabilità delle Apsp, ha tenuto a chiarire Ruscitti, in alcun modo sollecitata da atti dell’assessorato. C’è dunque un tema fondamentale che attiene alla necessità di riunire intorno al tavolo tutti gli attori del sistema delle Apsp e Rsa perché non è possibile né efficace fare tavoli separati in cui si verifica il classico scaricabarile”.

 

Un secondo nodo riguarda il probabilissimo aggravamento della situazione a seguito della seconda tranche di sospensioni che, pur previste per la fine di ottobre, preoccupano enormemente il personale che sarà chiamato in ogni caso ad assicurare i servizi. “Su questo punto non sono state fornite risposte chiare, si tende sostanzialmente a monitorare la situazione. C’è quindi grandissima preoccupazione per questo atteggiamento che non tiene in considerazione una situazione difficile e complicata. Abbiamo inoltre posto il tema delle risorse, un sistema premiale per gli aumentati carichi di lavoro, i quasi 4 milioni degli impegni già presi per dare il giusto riconoscimento economico a Oss e infermieri delle Apsp, chiudere l’accordo di settore e soprattutto rinnovare il contratto collettivo scaduto da quasi tre anni. Nessuna risposta su questo da parte dell’assessora, se non un vago rinvio a ulteriori verifiche da fare con la Giunta”.

 

Le parti sociali chiedono comunque alla Pat un cambio di passo. “Piazza Dante deve andare oltre le tante parole di sostegno e dare risposte concrete. Un incontro convocato tardi e ancora interlocutorio che vogliamo giudicare tuttavia positivo se determinerà, come chiesto e assicurato dall’assessora Segnana, la prosecuzione del confronto a un tavolo allargato a Upipa e Spes e se, soprattutto, arriveranno risposte concrete per gli operatori del sistema delle Apsp e delle Rsa trentine. Per questo lo stato di agitazione permane e, in caso del perdurare dell’assenza di risposte, la mobilitazione proseguirà, con azioni compatibili col quadro di risalita della curva epidemiologica e di gravissima carenza di personale. Non è più accettabile che siano sempre le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo di decisioni tardive e sbagliate della politica”, concludono Diaspro e Pallanch.

 

Da Il Dolomiti

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