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Fondo per dipendenti autonomie locali

A fronte di una situazione nazionale di blocco totale dei contratti e di nessuna risorsa stanziata per dare risposte ai lavoratori del pubblico impiego dello Stato, degli enti locali nazionali e della Sanità (3.300.000 lavoratori), quello che siamo riusciti ad ottenere in Provincia di Trento è la messa a disposizione di un fondo specifico che andrà a dare risposte economiche ai dipendenti pubblici trentini.

Non è certamente il rinnovo del contratto così come tradizionalmente si intende, e come si chiedeva, ma è un accordo che porterà comunque risorse in busta paga. Sull’entità delle risorse, diciamo che dovrebbero aggirarsi sui 60-70 euro lordi mensili per il biennio 2011-2012. A questi andrà ad aggiungersi lo sblocco delle risorse per la progressione economica il cui accordo quindi si farà a breve con l’APRAN e prevederà, come del resto già comunicato in passato, arretrati dal luglio 2009 e di cui diciamo sotto. Inoltre, si è ragionato di utilizzare le risorse dovute ad economie di gestione per gli anni 2009-2010 (pensionamenti) per dare ulteriori risposte complessive, ancora sulla progressione economica per chi rimarrà escluso da quella imminente (circa 10 milioni di euro).

Il nuovo modello contrattuale, con le risorse già stanziate dalla giunta provinciale in sede di bilancio 2010, parlava di 120 euro mensili nel triennio. Quello che abbiamo raggiunto non sono certo i 120 euro programmati prima della decisione nazionale di bloccare i contratti, ma è comunque una risposta alla quale poi si aggiungeranno le risorse della progressione economica dal luglio 2009 e quelle per le economie di gestione 2009-2010 da mettere sulla progressione economica 2011 (circa 40-50 euro medi ulteriori, che andranno a tutti i lavoratori, considerando le due progressioni economiche). Ora tutto dipende però dall’esito del ricorso della Provincia avverso alcune disposizioni del decreto Tremonti.

L’assemblea generale CISL e UIL di tutti i dipendenti delle autonomie locali ha dato il via libera per il proseguimento degli incontri sulla distribuzione di queste risorse. Su 400 lavoratori presenti, vi sono stati 7 voti contrari che chiedevano di andare in piazza a protestare, e 4 astenuti, mentre la stragrande maggioranza ha dato l’ok, consapevole che nell’attuale situazione era il massimo che si poteva ottenere.

La partita importante si giocherà prossimamente sulle modalità di distribuzione del fondo. In sede di incontro si è parlato di produttività, ma lasciando spazi di manovra in sede di trattative con l’APRAN. E’ chiaro che per noi tali risorse andranno distribuite su tutti i profili e su tutto il personale, attraverso istituti adeguati (come ad es. quota produttività legata alla presenza, ecc.), cosa che data l’attuale situazione nazionale non è di poco conto.

Siamo inoltre lieti che dopo l’incontro con Dellai e Gilmozzi, stante la situazione, anche la CGIL confederale si sia dichiarata d’accordo con quanto raggiunto. Riguardo alle posizioni del sindacato autonomo, diciamo che chi è stato zitto per mesi sul contratto, chi si batte in trattativa soprattutto per dare risposte corporative ad alcuni profili professionali, non può ora ergersi a paladino dei dipendenti pubblici, un paladino tra le altre cose che non è in grado di portare alcunché di positivo ai dipendenti, ignorato ed isolato dalla stessa amministrazione.

Quando ci si autoesclude da trattative importanti come il protocollo in materia di trasferimenti di personale alle comunità di valle (come ha fatto la FENALT), quando si snobbano incontri importanti come quello sulle risorse contrattuali (si sono presentati senza i massimi livelli direttivi), non si può pretendere di rappresentare al meglio i dipendenti, al massimo qualche profilo particolare di tipo tecnico magari. Spiace constatare come un organo di stampa in particolare dia spazio a simile sindacato, che è il meno rappresentativo delle autonomie locali, ma forse quando si constata che tale organo di stampa è quello più caustico e critico nei confronti del pubblico impiego, si capisce anche il perché. 

PROGRESSIONI ORIZZONTALI (ECONOMICHE)

Per la PAT tutto e’ pronto. Il finanziamento consente di far salire di un gradino economico tutti coloro che al 31 dicembre 2008 erano inquadrati nella seconda e terza posizione da almeno 5 anni. Lo stop dovuto ad approfondimenti in seno al Consorzio dei Comuni sulle risorse necessarie è stato superato lunedi nell’incontro con Dellai e Gilmozzi, con le risorse che saranno rese disponibili per tutti gli enti del comparto. Inoltre, saranno rese disponibili le risorse per economie di gestione 2008-2009 per ulteriori risposte con la progressione economica 2011, cosa che andrà a dare ulteriori risposte a tutti. 

ACCORDO DI SETTORE E INDENNITA’ DEI TECNICI, AMMINISTRATIVI ED OPERAI:

Martedi prossimo ci sarà un importante incontro in merito. CISL e UIL hanno dato nell’ultima riunione disponibilità a sottoscrivere l’accordo di settore e l’allegato E/3 al contratto, istituti che daranno risposte a tutti i profili PAT. Tale accordo prevede infatti un aumento delle indennità specifiche di tutti (sportello, area direttiva, attività disagiate, orari particolari, coordinamento, ecc.). L’allegato E/3 inoltre, oltre a prevedere le indennità per i tecnici, soprattutto per il coordinamento sulla sicurezza, prevede per gli amministrativi un aumento della quota a parte derivata dalle attività tecniche, che passa dal 10% precedente al 25% degli importi derivati dalle attività di progettazione e direzione lavori, spalmata per larga parte su tutti gli amministrativi, non solo su coloro che operano all’interno dei servizi tecnici. Per gli operai si è ottenuto di vederli inseriti nelle figure di preposti sui cantieri e quindi come beneficiari delle relative indennità.

Come già comunicato, FENALT e CGIL sono su posizioni contrarie alla firma, perché vogliono che sia inserito nell’accordo che il tecnico possa assumersi la responsabilità in materia di sicurezza sui cantieri solo su base volontaria. Provincia e Consorzio dei comuni hanno sempre detto no alle richieste di FENALT e CGIL, esigendo che le mansioni previste dal profilo dei tecnici venissero svolte, proponendo certo delle indennità specifiche per la responsabilità in materia di sicurezza.

La posizione delle due sigle stava bloccando da più di un anno la trattativa che porterà risorse a tutti i lavoratori, cosa non indifferente alla luce della situazione critica contrattuale. Oltre a questo, vi era poi la posizione della FENALT che chiedeva che le indennità dei tecnici e in particolare i cumuli previsti dalla legge aumentassero in modo considerevole. Anche su questo CISL e UIL hanno detto no, partendo dalla considerazione che se vi sono problemi sulle risorse per il contratto, sarebbe stato ingiusto accettare, sia pure con risorse derivanti dalle attività, delle risposte importanti solo per alcuni (le richieste erano per avere cifre che andavano dai 10.000 euro ai 17.000 annui).

CISL e UIL hanno ritenuto che non vi erano spazi di manovra per ottenere gli incarichi sulla sicurezza su base volontaria. Ritengono comunque che i problemi vi siano anche in quel settore, riferiti ad esempio alla carenza di personale che implica una miriade di mansioni non inerenti il profilo e che non permettono di seguire appieno poi i cantieri, riferite all’assicurazione che non copre pienamente i rischi soprattutto per le ammende, riferiti alla formazione. Si ritiene che su questi aspetti vi siano spazi di rivendicazione che porteremo avanti prossimamente assieme ai tecnici che riterranno di rivendicare in modo costruttivo i loro diritti. La questione della volontarietà non si poteva certo ottenere bloccando tutti gli accordi e le risposte agli altri dipendenti PAT.

C’è poi un’altra considerazione: siamo sempre stati contrari alle esternalizzazioni: non si può criticare da una parte l’amministrazione provinciale e poi dall’altra richiedere che funzioni importanti come la sicurezza sui cantieri venga delegata a tecnici esterni, a ditte private, con notevole esborso di risorse pubbliche (si parla per ogni incarico di centinaia di migliaia di euro).

Per tutte queste motivazioni quindi, CISL e UIL hanno dato la loro disponibilità a sottoscrivere accordi che, ripetiamo, riguardano tutto l’apparato. Essendovi in questo caso la maggioranza della rappresentatività (come comunicato dalla stessa APRAN in sede di discussione), gli accordi saranno validi ed esigibili. A questo proposito, abbiamo comunque scritto all’assessore Gilmozzi perché riteniamo che l’APRAN e l’amministrazione non possano continuare a rinviare la sottoscrizione di tali importanti accordi, facendo così il gioco di chi ha solo interesse a bloccare risposte ai dipendenti.

PROGRESSIONI VERTICALI E “LEGGE BRUNETTA”:In sede di confronto con la giunta provinciale, CGIL, CISL, UIL sono riuscite a modificare ulteriormente le disposizioni del recepimento “Brunetta” : in sostanza, è stato mitigato il fatto di avere la produttività quota B distribuita direttamente dai dirigenti, senza il preventivo confronto con i sindacati. Si è ottenuto che il confronto vi sia a livello di dipartimento per il personale, con incontri comunque anche a livello di dipartimento singolo.

Oltre al problema della quota B, nella legge vi sono anche passaggi positivi, come quello che supera il divieto di effettuare concorsi interni per i passaggi di categoria. Dopo l’approvazione quindi ci si troverà con l’amministrazione per stabilire un protocollo per i passaggi di categoria, mentre alcun ostacolo vi era per i passaggi all’interno della categoria dal base all’evoluto. Temiamo comunque che date le attuali incombenze dell’ufficio concorsi non si possa dare il via ai passaggi interni prima dell’autunno del prossimo anno.

Prossimamente organizzeremo delle assemblee per illustrare questi accordi di secondo livello (progressione economica, accordo di settore, allegato E/3).

Per la CISL FPS Per la UIL FPLRoberto Tavagnutti Stefano Galvagni

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