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Delega della giustizia, i sindacati incontrano Kompatscher: “E’ ora di fare chiarezza”

L’attuazione della delega della giustizia al Trentino Alto Adige è ancora in stallo, ma mercoledì 10 maggio i sindacati potrebbero avere le prime risposte sulle criticità evidenziate, in quanto le parti sociali incontrano il presidente dell’Alto Adige Arno Kompatscher.

Siamo ancora lontani da una soluzione - commenta Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp - le risposte non possono essere quelle prospettate dai vertici tecnici della Regione Trentino Alto Adige. Il rischio concreto è quello della mortificazione dei lavoratori interessati con conseguenze inevitabili sulla qualità del servizio, oggi ai vertici delle statistiche nazionale”.

E se la politica, che ha fortemente voluto e salutato questa delega come un successo senza precedenti, come un rafforzamento dell’Autonomia, le sigle sindacali Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Pa non hanno mai nascosto le perplessità sul percorso attuativo della norma.

“E’ importante - aggiunge la Cisl Fp - affrontare definitivamente i nodi in questione, dalla totale incertezza sulle risorse aggiuntive necessarie per l’adeguamento degli organici al corretto inquadramento delle professionalità”.

Il comparto di giustizia interessa in Trentino Alto Adige oltre 400 dipendenti e Giuseppe Pallanch sottolinea come “ancora oggi – dice - si assiste a rimpalli di responsabilità tra il Ministero della Giustizia e la Regione. L’unico punto fermo è la scadenza dei termini per un accordo di concertazione che consentirebbe di esercitare il diritto di opzione”.

I sindacati mettono in luce che non si conosce ancora il progetto organizzativo, non è garantito un pieno diritto di opzione per i dipendenti che vogliono rimanere nell’amministrazione statale e la totale incertezza sulle risorse necessarie per l’adeguamento degli organici e le riqualificazioni professionali.

“I lavoratori – attacca la Cisl Fp – hanno il diritto di sapere cosa attende. E’ necessario fare chiarezza anche sul nuovo assetto, conoscere il progetto riorganizzativo e il nuovo modello di Agenzia delle Giustizia. Purtroppo siamo ancora all’oscuro di tutto”.

Un ulteriore preoccupazione riguarda la forza del personale: “La macchina della giustizia - conclude Pallanch – affronterà nei prossimi mesi un’ondata di pensionamenti senza precedenti. Le incertezze relative alle nuove assunzioni e il tempo necessario per avviare una formazione completa possono colpire ulteriormente il comparto”.

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