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CS – Case di Riposo: Urgono interventi per mettere in sicurezza gli Operatori e garantire i servizi agli anziani.

La situazione epidemiologica ci riporta al dramma di qualche mese fa nelle Case di Riposo. I contagi tra anziani e operatori sono ricominciati, così come il grave stress di chi deve garantire i servizi. La pandemia ha già mostrato in modo drammatico la necessità e l’urgenza di sostenere e valorizzare il personale di queste strutture e di garantirne salute, sicurezza, formazione, professionalità. Ciò malgrado, siamo ancora una volta di fronte all’assenza dell’Assessorato della Salute che non ci riconvoca per la verifica delle Linee Guida Covid Rsa – che abbiamo contribuito largamente a scrivere in aprile – né per comprendere la verifica dei fabbisogni di personale sempre più connotati da esigenze sanitarie. Le lavoratrici e i lavoratori sono fortemente preoccupati, per loro stessi, per i propri cari e per gli anziani da accudire”. Questo il commento di Luigi Diaspro (Cgil Fp), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl).

I sindacati evidenziano inoltre la necessità di riaprire subito la contrattazione. “La Provincia – aggiungono Diaspro, Pallanch e Tomasi – deve stanziare le risorse per rispondere alle richieste degli operatori impegnati in prima linea in questa delicata fase dell’emergenza Covid-19. Ricordiamo che le assunzioni nelle Apsp erano avvenute a seguito di precisi impegni presi alla chiusura del contratto per il triennio 2016/18”.

 

Diverse le questioni ancora aperte per le parti sociali, partite legate alla riapertura della contrattazione collettiva, generale e di settore per riconoscere le professionalità delle Apsp.

La richiesta è quella di implementare le indennità di rientro; senza dimenticare quella di rischio, soprattutto in questo periodo segnato da Covid. “Le criticità connesse alle malattie infettive – spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – non sono inferiori a quelle presenti negli ospedali e si aggiungono a quelle già presenti nelle Rsa. Si devono aumentare le maggiorazioni per il servizio festivo e notturno già previste dalla contrattazione collettiva e va riconosciuta una maggiorazione specifica per chi lavora su turni”.

Capitolo indennità oss per valorizzare le competenze di queste figure e la gravosità di una professione svolta in strutture nelle quali i bisogni assistenziali e sanitari degli ospiti sono sempre più complessi. “Occorre riconoscere la stessa indennità per tutti i professionisti occupati nel sistema – proseguono le parti sociali – oggi è stata erogata soltanto una tantum. Ci sono poi gli accordi decentrati foreg: normare le modalità centralizzate per la stipulazione dell’accordo decentrato in Upipa per evitare trattamenti diversi a seconda della azienda di appartenenza, nel rispetto dell’autonomia delle singole Apsp”.

Si chiede poi di trovare una soluzione all’inquadramento degli infermieri. “Da anni ormai sosteniamo che questo profilo professionale deve essere inquadrato in categoria D livello base come tutto il personale laureato e come avviene in Apss. E ‘ fondamentale infine garantire un adeguato recupero psicofisico, rendere operativo l’istituto del ricambio generazionale e intervenire per l’effettività e esigibilità della mobilità”, concludono Diaspro, Pallanch e Tomasi.

 

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Categorie APSP,Autonomie locali

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