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Cgil, Cisl e Uil: senza riorganizzazione non c’è revisione di spesa

“Tra tagli agli organici e blocco del turn-over il numero dei dipendenti pubblici è sceso drasticamente, senza alcuna attenzione agli effetti su servizi essenziali come quelli socialmente sensibili offerti dagli enti locali e dalle Regioni, come sanità e assistenza alla persona. Allo stesso tempo- continuano i quattro sindacalisti –  la spesa pubblica ha continuato a galoppare, trascinata dalle spese per beni e servizi, cioè acquisti, appalti, consulenze e lavoro interinale. L’Istat stessa certifica un aumento del 18% dei lavoratori esterni ”.

“I dati mostrano quanto sia controproducente ridurre ulteriormente il perimetro pubblico, che andrebbe invece rimodulato rendendo più moderni i servizi. Occorre investire in dematerializzazione e snellimento della burocrazia, eliminare le ridondanze, ridisegnare la rete dei servizi sul territorio e valorizzare le competenze”.

“Il miglior modo per risparmiare, e crediamo che su questo si debba concentrare il lavoro del Governo Letta e del ministro D’Alia nel confronto con le parti sociali, è rendere la nostra macchina pubblica più efficiente, garantendo ai lavoratori che la tengono in vita retribuzioni dignitose e non ferme al palo per un intero lustro. Serve una vera riorganizzazione – concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili – senza tagli lineari a risorse e dotazioni organiche. E che scommetta in professioni e competenze”.

Roma, 11 luglio 2013

Categorie Stato Parastato Agenzie

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