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Basta con gli annunci. Scendiamo in piazza

Il segretario Giuseppe Pallanch denuncia il fatto che l’assessora parli del triennio 2019-2021 ma che ”siamo nel 2023” e ” non vediamo trattative serie e responsabili per il triennio 2022-2024. La Provincia appare incapace di trovare soluzioni, di avere una visione e di garantire un sistema che è sempre stato riconosciuto all’esterno come tra i migliori”.

 “Forse l’assessora Segnana non si è accorta che siamo nel 2023 e che sulle famiglie pesa una spirale inflattiva che non ha confronti rispetto al passato“. A intervenire è Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp dopo che ieri l’assessora Segnana si è vantata degli importanti aumenti in busta paga fatti, a suo dire, ai professionisti sanitari non medici. “Preme evidenziare che il protocollo, con il quale si è impegnata in prima persona, è ancora lontano dalla sua realizzazione: diciamo un basta alla politica degli annunci – aggiunge Pallanch – a coprire le troppe mancanze e l’immobilismo”.

 

Nelle scorse ore i sindacati Nursing up, Uil Fpl, Cisl Fp e Fenalt hanno lanciato una manifestazione del comparto sanità. Un appuntamento, venerdì 26 maggio in piazza Dante, per chiedere risposte e avviare le trattative, ferme ormai da mesi. “E’ necessario avviare una vera riforma della sanità capace di superare la visione corporativa“, spiega Pallanch. “Un piano che riesca a innovare e modernizzare un settore nel solco di un sistema di eccellenza. La politica dovrebbe saper compiere un passo indietro per riuscire a valorizzare esperienze e competenze di tutti gli operatori attivi. Invece la Provincia è ferma quando non arretra su tutti i fronti e non è in grado di rilanciare un comparto strategico ma in fortissima sofferenza”.

 

A sua volta l’assessora Segnana è intervenuta per ricordare che per il contratto 2019 – 2021, la Provincia di Trento ha garantito importanti risorse per il personale non medico del comparto sanità: in questi ultimi due anni sono stati erogati oltre 19,6milioni di euro e 10,8 milioni una tantum. “Peccato che siamo nel 2023 e all’orizzonte non vediamo trattative serie e responsabili per il triennio 2022/24. Dopo gli enormi sforzi nel periodo Covid, si sono inserite altre crisi che erodono i salari. Il personale è in fuga a peggiorare una carenza ormai cronica e strutturale della pianta organica“.

 

Il sindacato di via Degasperi indica alcune direttrici. “Non è sufficiente aggrapparsi a dichiarazioni che rimettono in capo al livello nazionale le difficoltà”, dice Pallanch. “Il Trentino così abdica alla sua autonomia, la Provincia appare incapace di trovare soluzioni, di avere una visione e di garantire un sistema che è sempre stato riconosciuto all’esterno come tra i migliori. Non a caso gli indicatori nelle classifiche italiane sono in calo. È necessario valorizzare tutto il personale sanitario e non, stanziare risorse per le lavoratrici e i lavoratori. Invece ci confrontiamo con una politica elitaria che non va oltre annunci mirabolanti“.

 

La Funzione pubblica della Cisl punta su un piano assunzionale. “Si devono rimuovere i numeri chiusi delle scuole per infermieri e per Oss. Bisogna bloccare le esternalizzazioni e riportare a guida pubblica molti servizi oggi affidati all’esterno. Poi rendere attrattiva la sanità vuol dir e far ripartire l’omogenizzazione per tutto il personale, sbagliato non aver percorso quella per tecnici amministrativi e operai avviata nel 2018. Ci sono ancora le possibilità per rilanciare questo comparto strategico ma i margini di manovra sono sempre più stretti più il tempo passa“, conclude Pallanch.

Categorie Sanità pubblica

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