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Assestamento di bilancio, la Cisl Funzione Pubblica rilancia sulla manovra: “Non si può parlare solo di rigore, ma serve investire nel capitale umano e nel ricambio generazionale”

Un ottimismo del governatore che però non viene contraccambiato dai sindacati. “E’ la prima volta – spiega Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp – che le parti sociali non vengono informate delle linee guida della manovra e apprendiamo tutto a giochi ormai fatti, viene meno l’inclusione sociale” Sono tante le critiche mosse dal sindacato: “Non è condivisibile – commenta il segretario – parlare unicamente di rigore e agitando lo spettro della spesa corrente, senza discernere tra spesa produttiva e improduttiva, senza aggredire la spesa per l’acquisizione dei beni e servizi. La spesa corrente primaria nella nostra particolare autonomia significa anche impatto sul Pil e sui servizi. Sicuramente poi è necessario anche sbloccare il turn over per dare ossigeno ai servizi della pubblica amministrazione, altrimenti si mette a rischio la qualità dei servizi erogati”. La Pubblica amministrazione soffre infatti la mancanza di personale soprattutto nelle autonomie locali e nella sanità e non si è ancora attuata una riqualificazione del personale impegnato e che bene ha dimostrato di operare in questi anni difficili: “Un rigore incomprensibile”. Nella sola Provincia a fine del 2017 si stimano circa 120 pensionamenti, mentre secondo le proiezioni dei prossimi anni, questa quota dovrebbe arrivare a toccare quota 600 unità, situazioni che sono estensibili in altri settori delicati come la sanità, le Apsp, comuni e comunità di valle. “Questi posti di lavoro – prosegue Pallanch – secondo l’attuale legge non saranno sostituiti. Per questo abbiamo chiesto di superare il modello di una sostituzione ogni dieci pensionamenti e di far una seria verifica delle dotazioni organiche per mantenere la qualità dei servizi. La pubblica amministrazione della Provincia è ai vertici nazionali per qualità delle prestazioni, ma se si vuole restare in alto è necessario anche saper investire. La digitalizzazione è sicuramente utile, ma la centralità nei servizi resta la persona e per questo rilanciamo come Cisl la nostra linea guida del congresso confederale ‘Per la persona, per il lavoro'”. Ma anche la semplice assunzione non può risolvere tutti i problemi: “E’ fondamentale – evidenzia la Cisl – sviluppare il ricambio generazionale e il mentoring per avere giovani già formati e competenti, ora l’età media dei dipendenti pubblici è molto elevata”. I riflettori sono anche su quelle manovre per agevolare le imprese: “Serve serietà e selezione – sottolinea il segretario – altrimenti saranno sempre i soliti a trarre benefici dai contributi pubblici nel privato, senza dimenticare che qualcuno da tempo ha esternalizzato il rischio di impresa alla collettività. questo è inaccettabile. E’ necessario vigilare sulla ricaduta degli investimenti e sull’impatto sulla comunità anche in termini di posti di lavoro, pensiamo a quanto avvenuto nella sanità privata e la vicenda sempre più attuale di Appm”. Un rigore che però lascia perplesso il sindacato: “Rilanciare la pubblica amministrazione e il sistema dei servizi – conclude Pallanch – può essere un volano per il Trentino: il rigore può impedire la crescita. Una soluzione? Parte di quanto risparmiato dovrebbe ritornare nelle tasche dei lavoratori, mentre altre quote devono essere investite nel capitale umano, il vero motore dei servizi e del welfare provinciale”.

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